mercoledì 23 gennaio 2008

morte



foto:Las edades de la vida.

Questa Morte.


E’ arrivata all’improvviso e ti ha portato via,
avevi il viso sereno e gli occhi chiusi
il tuo corpo nella bara di legno coperto da un velo bianco,
dormivi e sorridevi, con una smorfia di dolore sulle labbra.
La tua lunga sofferenza di uomo
che ha conosciuto la dignità del lavoro
nelle miniere di carbone
lontano dai tuoi cari.

Non mi hai avvisata che andavi via,
ti ho visto e le lacrime
hanno rigato il mio volto.

In alto sul capezzale della bara
l’immagine della Madonna di Fatima
ad illuminare il volto dei credenti:
"porterà la tua anima al trono dell’Altissimo"

La zia , i tuoi figli gli amici ti hanno donato fiori,
e la lacrima di commozione
era la prima a comparire sul volto
ma i tuoi occhi non hanno potuto vedere,
solo le tue orecchie
nel silenzio oscuro
della notte hanno potuto udire.

Il freddo gelido di un mercoledì di Gennaio
ti ha accompagnato lungo la strada
che conduce al luogo sacro
ed ora la luce della luna è lì
che guarda la tua immagine impressa
nel marmo bianco per non dimenticare
mai il tuo volto e il tuo dolce sorriso.

lunedì 21 gennaio 2008

Ti Guardo





Ti guardo e mi
sembri un corpo desideroso di amore,
di unirsi alla sua sposa.
Emani profumi intensi :
salsedine, iodio odore di alberi di fichi,
inebri l' olfatto, stordisci i sensi
un desiderio unico è solo di abbracciarti.
mi avvicino e mi lascio accarezzare i piedi nudi,
scendo verso di te e mi afferri dal bacino
che sensazione meravigliosa
mi lascio avvolgere ancora, e sono già coperta di te
sollevo la testa e bagnata guardo l'orizzonte
non scorgo limiti nè ostacoli,
sono libera, come libera è tutta l'acqua
che contieni nel tuo enorme bacino.
E ancora guardo su, voli di gabbiani liberi
si allontanano sempre più in alto
diventano dei piccoli punti nel cielo,
elicotteri lontani segnalano la presenza di uomini.
E tu guardi tutta questa vita oltre a sentire la tua nell'abisso profondo.
Ricco è il mistero e il segreto che porti con te,
teatro di vita morte e speranza per i tuoi naviganti,
per coloro che hanno lasciato terre dove sono nati in cerca di vita migliore.
Tu hai offerto la via per dar vita a questa speranza.
Le tue acque tempestose si infrangono contro i dirupi rocciosi
sulle rive portando via sabbia e fango giù nell'abisso.
La schiuma ricopre gli scogli e mette paura all'avvicinarsi dell'onda.
Invece, la calma e la quiete della tua superficie riflettono il dorato del sole,
il cielo stellato di una notte di agosto
La carezza di luce della luna piena.
Ti lasci percuotere dall'arrivo di grosse gocce di acqua di un temporale ,
di un fulmine spezzato.

domenica 13 gennaio 2008

madre


Silenzio.

Nel silenzio odo la voce di mia madre
che mi culla con dolci nenie
Il suo respiro è dolce e ritmico.
Come il mare,
nel grande grembo
raccolse la mia vita.

Odo il battito del suo cuore
colmo di amore e speranza,
Il suo sguardo mi abbraccia
mi accarezza
mi protegge
se pur lontane, ti sento il mio angelo custode.

Nel ricordo del tuo sguardo vedo le mie bambine
Nella tua forza mio figlio
La tua voglia di vivere
la speranza di continuare a vivere attraverso me

Donna forte e coraggiosa,
non hai temuto il dolore.
hai continuato fino all’ultimo
ad essere te stessa. Non un farmaco
né un a mano da stringere nel momento che,
sei volata al cielo, e io non ti ho abbracciata.
Perdonami, se puoi, ti voglio bene .

mercoledì 9 gennaio 2008

I bambini giocano sulla spiaggia dei mondi


Parmigiani Aldo
"Giovane Madre"
2006
olio su tela
(cm. 60x80)

I bambini giocano sulla spiaggia dei mondi


I bambini s'incontrano
sulla spiaggia di mondi sconfinati
sopra di loro il cielo e' immobile
nella sua immensita'...



ma l'acqua del mare che non conosce riposo
si agita tempestosa
i bambini s'incontrano con grida e danze
sulla spiaggia di mondi sconfinati
costruiscono castelli di sabbia
e giocano con conchiglie vuote
con foglie secche intessono barchette
e sorridendo le fanno galleggiare
sulla superficie del mare...



i bambini giocano sulla spiaggia dei mondi
non sanno nuotare
ne' sanno gettare le reti
i pescatori di perle si tuffano per cercare
i mercanti navigano sulle loro navi
i bambini raccolgono sassolini
e poi li gettano di nuovo nel mare
non cercano tesori nascosti
ne' sanno gettare le reti.

R. Tagore

sabato 5 gennaio 2008

befana 2008



"La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
il suo sacco è pien di toppe
e le ossa ha tutte rotte.
La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte,
il vestito trulla là, la Befana:
"Eccomi quà!!!"

giovedì 3 gennaio 2008

Epifania


Giotto-adorazione dei Magi-Padova.

Mia nonna donna cattolicissima e devota alla fede Cristiana ha tramandato in me la credenza che la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi.
Lei era una donna buona, rimasta vedova molto giovane e con sette figli da crescere nel periodo della guerra e del dopoguerra. Erano gli anni della stabilizzazione sociale e della ripresa economica della nostra Italia.
Rimasta sola, ha fronteggiato tutti i disagi , ed è stata una donna forte e coraggiosa.
All’eta di sei anni e fino alla quinta elementare ho vissuto con Lei e mia sorella, e quando la malattia cardiaca è sopraggiunta, inaspettata, l’ha portata via per sempre.
Era la mia infanzia, caratterizzata dalla voglia di vivere e di scoprire il mondo che mi circondava, la mattina andavo a scuola e il pomeriggio dopo aver fatto i compiti giocavo con le mie amiche nella strada dove affacciava il portone di casa, nel centro storico di Ostuni.
Di fronte casa vi era la chiesa di San Pietro dove vivevano le suore delle Carmelitane e dove viveva una nostra zia votata alla vita fatta di clausura, lì sui gradini di quella chiesa giocavamo con i sassolini, bambole fatte di pezza,moscacieca, nascondino, ma molto attenta a non allontanarmi più del dovuto perché lei mi cercava e mi proteggeva.
Ritornando indietro nel tempo, potevo avere sette anni, e, quell’ anno ricordo che avevamo trascorso le festività del Natale con gli zii a casa sua, andati via mamma e papà, io rimasi a casa sua, e il giorno dell’Epifania lei si era prodigata di farmi trovare il tanto atteso regalo dalla Befana.
La mattina sveglia trovai ai piedi del letto(non c'era il caminetto in casa) due quaderni, uno a righe e l’altro a quadretti , due penne (rossa e blue) e dei cioccolatini. Ero sbalordita, sveglia da poco non capivo come mai "quell’Essere Invisibile" sapeva proprio di questo mio desiderio, sì perché, allora, noi bambini non avevamo grandi pretese, ci accontentavamo di poco, se di poco si può parlare quando ti giunge un dono inaspettato.

Altre volte mi sono stati fatti doni diversi, ma quel ricordo è vivo nella mia memoria e di qui ho capito quanto importante è dare un dono sia pure simbolico. Lo faccio con i miei figli, tutti gli anni nel caminetto sistematicamente spento dal giorno prima , al mattino trovano la calza piena di cioccolatini e dei soldini, a volte anche carboni. In quanto a me, bhè che dire?... anch’io aspetto sempre un dono a volte arriva a volte no, e, quest’anno ho chiesto qualcosa di molto importante, ma non sono sicura che mi arriverà , e allora mi son detta: l’importante è avere il necessario per ristabilire equilibri perduti.