Maralai, grazie... appena possibile ti cercherò da Luciano. L'intensità di questa poesia è nata da una forma di adeguamento del pensiero a quello che ho vissuto ed ora non ho più. quel...voglio essere .... è l'adeguamneto finale alla vita terrena.
Orsa Maggiore, scendi, vellosa notte, nubiloso animale di pelo dagli occhi antichi, Occhi di stelle, dal folto irrompono le tue zampecon i lucenti artigli, Artigli di stelle, noi facciamo buona guardia alle greggi, ma siamo ammaliati da te, e diffidiamo dei tuoi fianchi stanchi e delle tue zanne acuminate, visibili a metà, vecchia Orsa. Una pigna: il vostro mondo. Voi: le scaglie che lo ricoprono. Io la sospingo, la rotolo dagli abeti all'inizio agli abeti alla fine, la sgrido, esamino il suo muso e la abbranco con le mie zampe. Abbiate timore o non ne abbiate! Riempite la borsa della questua e mettete una buona parola per il cieco, affinché lui tenga l'Orsa al guinzaglio. E speziate bene gli agnelli. Potrebbe essere che quest'Orsa si liberi, che non ci minacci più e vada in cerca delle pigne cadute dagli abeti; di quelle grosse, con le ali, che precipitano dal Paradiso. Ingeborg Bachmann
9 commenti:
Bella poesia, Mary.
Eppure bisogna aspettare il sole, che arriverà.
Sogno che torna nella calda carezza della luce...e sarà armonia...
buona domenica
Ancora 'sti fulmini...
Io non so mai che dire di fronte a una poesia. Sei molto brava :).. Buona domenica
Scusami, nn ho fatto in tempo a risponderti su fb, stavo sul blog e non t'ho visto subito. Alla prossima :)
Nelle poesie si legge l'intensità del vivere. Un abbraccio
una poesia che suscita carezze, magari al vento.
ti ho incontrato dall'amico luciano paolini
saluti
Maralai
Maralai,
grazie... appena possibile ti cercherò da Luciano.
L'intensità di questa poesia è nata da una forma di adeguamento del pensiero a quello che ho vissuto ed ora non ho più.
quel...voglio essere .... è l'adeguamneto finale alla vita terrena.
Perche non:)
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