Questo è un pezzo (bellissimo) che mi ricorda molto un tormentone che Gianfranco Jannuzzo proponeva rispetto ai dialetti della Sicilia. La mia perplessità è come facciano a divertirsi i non pugliesi :(
Orsa Maggiore, scendi, vellosa notte, nubiloso animale di pelo dagli occhi antichi, Occhi di stelle, dal folto irrompono le tue zampecon i lucenti artigli, Artigli di stelle, noi facciamo buona guardia alle greggi, ma siamo ammaliati da te, e diffidiamo dei tuoi fianchi stanchi e delle tue zanne acuminate, visibili a metà, vecchia Orsa. Una pigna: il vostro mondo. Voi: le scaglie che lo ricoprono. Io la sospingo, la rotolo dagli abeti all'inizio agli abeti alla fine, la sgrido, esamino il suo muso e la abbranco con le mie zampe. Abbiate timore o non ne abbiate! Riempite la borsa della questua e mettete una buona parola per il cieco, affinché lui tenga l'Orsa al guinzaglio. E speziate bene gli agnelli. Potrebbe essere che quest'Orsa si liberi, che non ci minacci più e vada in cerca delle pigne cadute dagli abeti; di quelle grosse, con le ali, che precipitano dal Paradiso. Ingeborg Bachmann
6 commenti:
Grazie per questa batteria di risate che mi son fatta, Maria.
:D
Questo è un pezzo (bellissimo) che mi ricorda molto un tormentone che Gianfranco Jannuzzo proponeva rispetto ai dialetti della Sicilia.
La mia perplessità è come facciano a divertirsi i non pugliesi :(
Giusta osservazione, Octy. :)
Octy, Il federalismo fiscale lo temono le regioni del sud, per cui è satira nazionale allo stato puro.
bellissimo pezzo, che ridere...
Semplicemente dedicato alla mia terra.Grazie per avere apprezzato la sottile ironia.
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