giovedì 29 novembre 2007
Edoardo Bennato - Dotti medici e sapienti da LP (1977)
Ore 8.00 solito orario di servizio, una mare di confusione accanto all'orologio della registrazione orario d'ingresso e uscita.
Molta voglia di lavorare non ne ho, soprattutto quando vengo presa di mira da racconti esuberanti di infinita bravura da parte di medici.
I pazienti sono là tutti in fila che aspettano il turno della registrazione della richiesta medica per la loro brava visita medica, sembrano sardine accalcate,un odore sgradevole mi imprigiona le narici e subito vado via nella mia stanza.
Ecco che mi giunge la prima persona che mi dice:"non posso aspettare tanto tempo,devo prendere mio figlio dall'asilo e poi ho mia madre nel letto, devo correre!(ma dico non siamo al supermercato)
la seconda il dottore è stato superficiale non mi ha guardato bene le radigrafie......(non si può contestare un giudizio medico), e così via.
Siamo a fine giornata e tra visite e telefonate la mia mente è bollente e ha bisogno di rilassarsi.Finalmente a casa , via i vestiti di dosso, cosa faccio: tv o computer?Preferisco il computer e la compagnia in rete dei miei amici.
venerdì 23 novembre 2007
La Città Bianca
Non potevo far mancare un riferimento alla mia città, e, questo video è oltremodo significativo poichè dà una veduta globale della "Città Bianca".
La città, con i suoi vicoli del centro storico, i palazzi storici, la piazza e la cattedrale ci offrono una parte della storia della società Ostunese.
Ostuni è conosciuta anche come "Regina degli Ulivi", per la presenza di questi alberi che la separano dal Mare Adriatico. ...
martedì 20 novembre 2007
domenica 18 novembre 2007
odore di neve
Il Nascondiglio, Backstage 2
Sabato sera al Warner Village di Casamassima fra odore di pop corn e una sala con spettatori forniti di mangerecci vari, un film di horror e i miei occhi puntati sulla bravura della protagonista del film :"Laura Morante".
E'un film che nella narrazione rasenta l’inverosimile, tra i fatti accaduti e la immaginazione di come potevano essere andati gli avvenimenti cinquant’anni prima.
La cosa più strabiliante è il collegamento col presente, il vecchietto che si innamora della protagonista e scaraventa i fiori a terra quando non la trova in quella enorme casa dove lui l’aveva portata e aiutata a sistemare i tavolini per il ristorante.
La malattia psichiatrica della protagonista miracolosamente guarita.
L'adolescente criminale sopravvissuta , oramai sessantenne,dopo cinquant'anni di reclusione nei nascondigli della casa chiusi da grate di ferro e dove il racconto vuole che in passato si nascondessero i serpenti che scappavano dalla terra circostante, si ritrova in carne e ossa ( forse si è nutrita di topi)?
Troppi elementi di libera interpretazione e soprattutto il finale lasciano nello spettatore qualcosa di indefinibile: non si assapora la genialità di un vero racconto horror.
giovedì 15 novembre 2007
venerdì 9 novembre 2007
ricordi
Ricordi.
La notte fatta di silenzi e suoni sottili che ti giungono dritti al cuore.
Il latrare del cane, il canto del grillo, il canto della civetta che mi mette tristezza, il rombare di un elicottero e poi tanti ricordi nella mente.
Bambina, mi inoltravo oltre quella linea che indicava la quantità di coraggio che si possedeva, la casa era avvolta nel buio e io sfidavo la paura inoltrandomi in quel viale che di giorno conduceva alla mia casa.
Camminavo, sentivo sotto i miei passi la morbidezza dell'erba calpestata e il profumo della terra,il rumore della chioma degli alberi d'ulivo che si muoveva alla sottile brezza di vento.
Mi allontanavo, andavo oltre il viale e raggingevo un'altra casa distante all'incirca una trentina di metri, al buio e sola.Questa era la mia prova di coraggio.
Rientrata a casa, avevo un unico grande desiderio, vedere andare a letto tutti quanti, compreso il mio papà che era sempre l’ultimo a rincasare.
Avevo una sensazione di sogno ancor prima di addormentarmi come se la mia vita fosse protetta e avvolta da un velo che proteggeva il mio corpo e la mia mente da insidie esterne.
E, così come il grande poeta William Shakespeare recita :"siamo fatti della stessa stoffa di cui sono fatti i sogni, e la nostra breve vita è circondata di sonno.”
Sognavo di toccare la luna, di arrivare fin lassù, e di incontrare mio nonno scomparso ancora prima della mia nascita e il racconto di lui mi tenevano viva la memoria dell’uomo che era.
Mia madre aveva posto in alto nella sala da pranzo la sua foto, suo padre era morto subito dopo il rientro dalla guerra (1946) e mi parlava di lui del suo lavoro.Dell’amore che riversava ai suoi figli e alla sua donna.
Ma poi un bel giorno andò via e mia madre raccontava che sicuramente l’avrei rivisto in cielo, tardi molto tardi e lui mi guardava e mi proteggeva e mi aspettava e sicuramente mi aspetta ancora.
E’ andata via anche lei in una notte fredda di Febbraio dell'85 mentre io ero in attesa della mia seconda bambina.
La salutai per tornare a casa e le dissi:"mamma ci vediamo domani", e lei mi rispose:"Maria dove dobbiamo vederci"?Furono le ultime parole che ci siam dette.
Lei sapeva che andava via raggiungeva i suoi genitori e mi avrebbe aspettata e mi aspetta ancora.
La sua dolcezza , la sua bontà che sono doti di una mamma sono impresse dentro la mia mente.
Se potessi dirle …e Lei ascoltarmi, Le direi solo queste parole:”Mamma Ti voglio bene”,sei nel mio cuore e ti sento molto vicina.
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ricordi madre nonno
domenica 4 novembre 2007
tristezza
Ti sento lontano,
ma mai abbastanza per non capire,
è come se la tua immagine è impressa nella mia mente
come il raggio di sole che penetra e inaridisce il suolo,
allungo la mano e rispondo, pronta a toccarti il viso,
ma non giungo fino al cuore.
Chiudo gli occhi
Alla ricerca della tua ultima frase che ci vede uniti.
E’ gioia quella di immaginarti libero
soddisfatto della tua vita senza preoccuparti dei miei sentimenti .
Non sbagliare così come ho fatto io, cerca il tuo grande amore
E, tutto ciò che è , è stato, mai scomparirà dalla mente e dall'anima.
venerdì 2 novembre 2007
giovedì 1 novembre 2007
Giorgio Gaber - Destra Sinistra
La voglia di pubblicare questa canzone è nata dal fatto che ammiro il pensiero filosofico di questo grande autore di canzoni italiane.
Lui si pone in maniera molto critica nei confronti delle ideologie della politica e dice cose molto sagge, soprattutto è evidente un grande insegnamento:"mantenendo inalterati i principi dell'autocritica ognuno di noi può costruirsi un pensiero di libertà politica".
La libertà
Giorgio Gaber
(1972)
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo.
Come un uomo appena nato che ha di fronte solamente la natura
e cammina dentro un bosco con la gioia di inseguire un’avventura,
sempre libero e vitale, fa l’amore come fosse un animale,
incosciente come un uomo compiaciuto della propria libertà.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche avere un’opinione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l’uomo più evoluto che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura con la forza incontrastata della scienza,
con addosso l’entusiasmo di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero sia la sola libertà.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche un gesto o un’invenzione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
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